Prima di partire scrivo solo questo post che riguarda gli incendi che danneggiano e minacciano l'Italia del sud . Oltre al fatto che non riesco a capire come alcune persone possano per interesse economico bruciare un così vasto e bel territorio , la cosa che mi sta più sulle scatole è il comportamento degli enti comunali del sud.
Quando in Italia ci si trova spesso disarmati giuridicamente nei confronti di un gesto che eticamente ci sembra grave e da punire si notano subito le possibili pecche del nostro sistema giuridico ( che è tra i più garantisti al mondo ) ; in questi casi si grida allo scandalo e si invoca giustamente una legge che permetta di agire contro questi comportamenti.
Nel caso degli incendi una legge è già in vigore e prevede un utile mezzo per sconfiggere la speculazione edilizia sui territori arsi dalla mano dell'uomo.
Si chiama catasto delle aree bruciate ed è per l'appunto uno "schedario" con mappe e quadrature precise dei territori bruciati dalla mano dei piromani onde evitare che quei territori , dopo un po di tempo , vengano riscattati a basso costo e resi edificabili.
Perchè allora solo il 18 % dei comuni del sud colpiti da questa piaga stagionale non attua questa soluzione previta dalla legge??? Cosa spinge i sindaci di questi comuni ad essere così chiusi e a non attuare la legge??? Vorrei proprio saperlo , vorrei proprio capirlo... hanno forse paura di fare un po di fatica?!?!?!?
